GREEN OLIVE OIL

Partenariato

Tutti i patner del progetto sono coinvolti in specifiche attività che fanno capo dell'impianto durante i mesi di funzionamento in particolare

La Società Agricola Trevi Il Frantoio mette a disposizione il proprio personale per l'assistenza diretta all'impianto, per le osservazioni dei eventuali criticità, per le operazioni di lavaggio , per il recupero del concentrato , per il controllo delle acque rilasciate.

La Società ERDE srl effettuerà tutte le operazioni relative all'avviamento dell'impianto e ne assicurerà il check up completo con interventi a scadenza quindicinale e metterà a disposizione due ingegneri e una figura tecnica per il monitoraggio costante delle eventuali criticità al fine di ristabilire, in ogni caso, le condizioni operative previste. Inoltre si avvarrà dell'Università di Perugia per sviluppare la ricerca al fine dell'estrazione delle frazioni fenoliche contenute nel concentrato. Tale valorizzazione potrà contribuire alla chiusura della filiera olivicola con l'utilizzo ottimale di tutti i sottoprodotti, rilasciando nell'ambiente soltanto acqua pulita.

Il Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria sarà presente in frantoio sia con funzioni di coordinamento generale che per sviluppare un programma di informazione nei confronti dei frantoi ani, i quali saranno invitati ad assistere al funzionamento dell'impianto. Ai frantoi , agli operatori della filiera e alla comunità scientifica saranno trasferiti i dati relativi ai risultati della depurazione, ai consumi, alla sostenibilità finanziaria, alle prospettive di valorizzazione del concentrato.

Obiettivi

Il presente progetto ha l’obiettivo di dimostrare e divulgare un aspetto innovativo della tecnologia disponibile applicandola per risolvere il problema delle acque di vegetazione che, ultimo sottoprodotto della lavorazione delle olive, non trovano collocazione utile e nella stragrande maggioranza dei casi come prevede la normativa vigente, vengono stoccate dai frantoi poi smaltite per spandimento in campagna in misura e modi stabiliti.
La tecnologia attuale in materia si fonda sui processi separativi a membrana combinati con un processo di osmosi inversa.
L’impianto che viene sottoposto nel presente progetto ha una lunga storia di prove ed una sperimentazione in forma di prototipo laboratoriale e pre industriale e può essere pertanto considerato come l’ultimo segmento del processo di molitura in presa diretta con il rilascio delle acque di vegetazione. Per presa diretta s’intende la capacità di depurare le acque a partire da un deposito di stoccaggio pari all’acqua prodotta in un giorno di molitura, cio’ in considerazione di qualunque necessità di fermo dell’impianto e dell’ opportunità del prelievo delle acque da un punto stabile di compensazione.
L’impianto si qualifica per l’ingombro ridotto (mediamente 6mx4m), per l’automazione totale e il collegamento a una centrale di controllo in remoto, può essere impostato per ottenere un’acqua depurata idonea al rilascio in fognatura (500 COD) o per l’immissione nei corsi d’acqua superficiali (160 COD).
I residui della depurazione, pari al 10% del volume delle acque, si diversificano in due forme di concentrato: il concentrato della prefiltrazione (frazioni grossolane vegetali, terricci, grassi….) e il concentrato finale dell’osmosi inversa contenente le sostanze disciolte (sali, polifenoli, ecc…..).
Tali residui finali possono costituire, a loro volta, un problema di smaltimento, per quanto limitato, o una opportunità di valorizzazione, in questo caso si aprono due strade maestre, la prima riguarda la selezione dei polifenoli (soprattutto l’idrossitirosolo) per applicazione in campo farmaceutico. La seconda strada riguarda la formulazione del concentrato ai fini agronomici, come fertilizzante.